Dai salotti ottocenteschi ai set della cinematografia fantascientifica,
il pasticcio architettonico storicista ieri e oggi.
"The Architect's Dream", Tomas Cole, 1840, Toledo Museum of Art
si rimanda a: http://www.explorethomascole.org/tour/items/91/about

"The Professor's Dream", Charles Robert Cockerell, 1848, Royal Academy of Arts
si rimanda a: http://bldgblog.blogspot.it/search?q=the+immersive+future+of+architectural
Interno nave madre dei visitors (background), serie televisiva "Visitors", 2009, ABC TV
si rimanda a: http://www.fxguide.com/featured/V_Returns_with_Zoic_V-FX/
P.S. L'intenzione di questo principio di "patchwork" sul pasticcio architettonico, forse anch'esso un pasticcio per l'accostamento di materiale decontestualizzato qui presente, è di porre all'attenzione del lettore-osservatore possibili questioni sollevate dall'accostamento dei tre esempi citati.
L'ipotesi è che il materiale presentato sia comparabile e dunque se ne possa costruire una critica a partire dal tema comune del "pastiche".
La critica si svilupperà in seguito all'individuazione degli elementi di cui i seguenti pasticci si compongono, elementi di repertori storicistici classici, antichi, moderni e futuristici, che convivono nelle immagini grazie alla cessione di parte della loro individualità e acquisizione dell'aria complessiva, della luce che ne consente la visibilità.
Come ben espressero Cole e Cockerell, qui si parla di SOGNI. I pasticci architettonici sono i sogni dell'architetto, sogni di architettura che nell'interpretazione richiederanno e formeranno una conoscenza dell'architettura dei (nei) sogni.


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